Tutti i bambini
hanno diritto ad un padre
e una madre.

Gazzetta di Modena


18/11/2003

Montese, Poli continua la battaglia per la figlia

MONTESE. 'Mia figlia corre pericoli gravissimi e ho chiesto all' ambasciata italiana a Copenaghen in Danimarca un aiuto, ma non mi hanno neppure voluto parlare". E' quanto afferma Bruno Poli, padre della oggi 18enne Stella Marlene, che a due anni fu ‘rapita' dalla madre danese che dall' Italia la portò in patria e fece di tutto per non farle vedere il padre. Poli, imprenditore di 61 anni oggi abitante a Montalto di Montese, fece parlare di sè per la lunga vertenza con la giustizia danese, che però non autorizzò mai contatti regolari con la figlia. «Oggi - fa sapere Poli - la ragazza ‘è stata cacciata di casa dalla madre e temo che possa avere problemi di droga. Non avendo ricevuto risposta dall' ambasciata mi sono rivolto al Ministero degli Esteri che con me è sempre stato molto disponibile. Gentilmente il Ministero ha contattato l' ambasciata e la risposta è stata che mia figlia non rientra nell' elenco dei cittadini italiani in Danimarca. Ma Stella è cittadina italiana ed è iscritta all' anagrafe di Ravenna, di cui io sono originario". 'Tra l' altro - conclude Poli - l' atteggiamento attuale degli operatori dell' ambasciata contrasta con l' assistenza che ho sempre avuto da parte dei loro predecessori". Poli ha anche fornito assistenza a due madri italiane con figli'rapiti' dai padri siriani. Poli da 15 anni lotta per il diritto di vedere sua figlia. La moglie danese era tornata in patria negandogli senza motivo la possibilità di incontrare la figlia Stella Marlene. La sua storia, tra l'altro, diventerà una miniseria Tv prodotta da Palomar e realizzata da Carlo degli Esposti. E' una storia emblematica, una testimonianza di un fenomeno sommerso e poco conosciuto. Il filo conduttore è un assurda vicenda di sottrazione di minore, ma sfogliando questi quindici anni, nei quali Bruno Poli ha cercato di farevalere il suo diritto di vedere la figlia, c'è molto di più. Bruno Poli ha fatto di tutto. Ha sopportato 37 processi e si è rivolto alle autorità danesi, italiane ed europee. Fino al punto di obbedire ad un ordine del tribunale danese che gli imponeva, come condizioni per la concessione del diritto di vedere la figlia, di chiudere la ditta ventennale, vendere la casa in Italia, trasferirsi in Danimarca e iniziare una relazione di convivenza con una donna del luogo. Un'esperienza durata tre anni e che lui definisce terribile.



Dicono di lui

Foto ricordo

Grazie Bruno

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Il Giornale - tipi italiani - cronache

Il padre che perse un occhio pur di riavere la figlia rubata

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Gazzetta di Modena

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Storie di bimbi rubati (rubrica di Magdi Allam)

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Articolo del Resto del Carlino.

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L'odissea di Bruno Poli diventa una miniserie per la tv.

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Rassegna stampa

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